martedì 8 maggio 2012

- but i mean, the words in you head, all the stuff that happens to you.. stays in you.

Sono presa male.
E' una frase incredibilmente banale, volgare, rozza, 
ma non c'è altro modo di descrivermi ora.
Vi hanno mai parlato della vita? A me no; non direttamente.
Mi hanno raccontato come si crea la vita, come si distrugge, come si vive. 
Oh sì, in molti hanno cercato di insegnarmi come si vive.
Ma della vita, mai. 
Di quando sollevi il viso la mattina e prendi un respiro consapevole, 
di tutte le volte in cui ti addormenti e invece ti dimentichi quasi di farlo, 
di come batti le palpebre e cammini e non ti fermi e ti fermi e riprendi 
e continui, fino alla tua meta. 
Non mi hanno nemmeno mai detto perché voglio vivere.
L'istinto di sopravvivenza; affascinante. E' innato, presente in noi da sempre.
Vogliamo vivere. In partenza per lo meno, noi vogliamo vivere.
Un bambino appena nato farà tutto ciò che è nelle sue capacità limitate 
per difendersi e non smettere di respirare. Perché? 
Non ha ancora visto il mondo, cosa ne può sapere lui delle gioie e della bellezza?
Supponiamo che poi il bambino cresca e veda effettivamente tutte queste cose.
Supponiamo che l'istinto di sopravvivenza, il suo voler vivere si affievolisca e 
venga soffocato proprio dall'oggetto dei suoi desideri.
Supponiamo che quel bambino che prima non sentiva il bisogno di sapere
la sua ragione di vita, ora stia annaspando per trovare un motivo.
Perché non si accontenta più?
Sono banale e parlo senza senso, scusate.


Sto vivendo in apnea e tutto è silenzioso.



Scusatemi se non scrivo molto, ma sott'acqua è difficile parlare.
Però vi amo,
Vì.

16 commenti:

  1. Non è banale, a dire il vero...dato che la maggiorparte delle persone non sa nemmeno di essere al mondo.

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  2. Amo questo post.
    Amo ciò che pensi perchè fa riflettere.
    Molti mi prendo in giro dicendo di me che sono un'esistenzialista, che dovrei finirla di farmi troppe domande, altri nemmeno mi ascoltano.
    Mi fanno sentire insignificante e insulsa a volte.
    Io so che le mie domande non mi porteranno mai a nulla, mai a delle risposte, ma continuo a pormele.
    Ti capisco quindi quando dici di vivere in apnea, ti capisco quando pensi di essere banale, è ciò che spesso provo io.
    Sei una che si sa guardare intorno dunque continua a fracassare il tuo cervello di queste domande, fregatene se non ti porteranno a nulla, fregatene perchè non sei l'unica.Da qualche parte del mondo c'è qualcun'altro che si fa le tue stesse domande (me ad esempio).Ciò che dici ha SENSO e non azzardarti a dire il contrario piccola.
    ti stringo,A.

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    1. le domande mi assillano e mi tormentano.
      il problema è che a volte non riesco nemmeno a capirle.
      ti stringo forte forte.

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  3. Vorrei commentare questo post in maniera decente ma non saprei davvero da dove cominciare... solo ripetere a pappagallo ciò che è stato già detto, che fa riflettere. Tanto. Mi è piaciuto davvero molto, oltre tutto scrivi bene :)

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  4. Non è banale...anzi, è raro che una persona si interroghi sul perchè della vita. Però se devo dirti la verità succede spesso anche a me, soprattutto prima di dormire...mi chiedo che senso ha mangiare, dormire, svegliarsi, fare qualcosa...per che cosa alla fine? La cosa che conta non è la felicità? Perchè bisogna soffrire?
    Ogni volta che me lo chiedo mi sembra di impazzire...sono domande troppo grandi per dare certezze.
    Ti stringo.

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  5. un bambino...non sa di dover morire.
    il concetto di morte si forma dopo gli otto anni salvo casi eccezionali. E con questo, non vuol dire che si affievolisce il voler vivere, l'istinto di sopravivvenza come l'hai chiamato. Cercare l'archè, il motivo, lo scopo e sentirsi in affanno perchè P DIFFICILE TROVARE UNA RISPOSTA non è l'istinto di sopravvivenza che se ne va....è il bambino che spazia, che tocca con mano e annusa il mondo, e si interroga, si chiede che cosa ci sta a fare, cosa deve fare. E a volte si sente sopraffatto perchè l'immensità delle opportunità è così infinita...che è difficile da spaccarsi la testa scegliere. E ciò che determinerà la vita di quel bambino, il suo futuro, è come reagirà. è la buccia che si è fatto durante gli anni che lo salverà...le sicurezze che ha alle fondamenta che gli permetteranno di non andare alla deriva. Perchè ci sono tanti , tantissimi bambini che presentano profonde crepe schiacciati dalle avversità.

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  6. Non c'è niente di banale: la verità non è banale.
    Un essere umano acquista consapevolezza: sappiamo tutti quanto quest'ultima sia deleteria. Non è facile vedere il mondo per quel che è: nonostante si viva di contrasti, accettarli risulta quasi sempre impossibile.
    Ergo, sì, esiste l'apnea, esiste il silenzio. Ma anche i respiri profondi, la musica, la primavera, il profumo delle lenzuola pulite, il vento fra i capelli, le giornate che valgono la pena di essere vissute.
    Ti stringo e mi fa davvero piacere che tu abbia scritto.

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  7. Secondo me potresti dire qualunque cosa di te stessa, tranne che tu sia banale! Sei fantastica cazzo e questo si riflette in quello che scrivi.
    Mi dispiace che tu stia male, ma alla fine della galleria c'è sempre il cielo azzurro. La fatica è uscirne.
    Non buttarti giù. La vita la scoprirai e la capirai da sola, il perchè bisogna vivere (per me) è nel verde di una foglia e nell'odore del mio cane quando è bagnato.

    Un bacione,
    B.

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  8. Le cose senza senso sono le migliori perchè sono anche le più sincere, spontane e dirette. E l'apnea è uno stato temporaneo perchè ricordati che il corpo galleggia, sempre.
    Torna su, coraggio

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  9. La tua riflessione e' davvero profonda!

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  10. Si in effetti vogliamo tutti vivere, in qualche modo. Paradossalemnte anche i comportamenti apparentemente autodistruttivi non hanno che come fine ultimo la vita, anche se mirano a farla pezzi è smepre lì che ssi va a parare. Spero che tu non te la sia presa per il mio post sullo psicologo, ero veramente fuori di me, non perchè mi sia stato detto di andare da uno psicologo ma perchè mi è stato detto che sono malata e questo francamente non riesco a sopportarlo. Ci tengo a dirtelo perchè tu mi piaci proprio e non volevo essere fraintesa.
    Mi piacerebbe contattarti, non vedo tue mail quindi ti lascio la mia nel caso ti andasse: eveeva2@gmail.com
    Complimenti per il tuo successo con la dieta, ho solo tanto da imparare, io sono inguardabile.
    Ti stringo

    edie

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    1. il mio con la dieta non è affatto un successo, purtroppo.
      la mia mail è justwannalooknormal@hotmail.it
      per l'episodio dello psicologo stai assolutamente tranquilla ahah, io non mi ero affatto offesa, anzi! ti avevo fatto un'osservazione per rassicurarti e non altro. c:
      adoro il tuo blog.

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  11. Risposte
    1. sto per tornare, ho preso una pausa di riflessione.
      mi manca il tuo blog.

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  12. Il tuo blog è bellissimo. Ho pianto a leggere i tuoi pensieri. Ti abbraccio.

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