giovedì 17 maggio 2012

- breathing in snowflakes.


Non è il cibo ad essermi nemico.
Sono le persone che mi costringono a mangiarlo, il mio nemico.

::youhavetoeat/I’mnothungry/eatsomething/stopforcing/listentome/leavemealone::

Vorrei potervi dire che il mio peso è stabile, ma mentirei.
Continuo a variare di un chilo, ondeggio come una foglia tra un numero ed un altro.
Tutto ciò è; 
brutale, laido, infernale, mostruoso, pessimo, ributtante, ripugnante, spaventoso, turpe,
 crudele, efferato, atroce, orribileterribile, spietato, tremendo, orripilante, schifoso,
 repellente, raccapricciante, burrascoso, orridoorrifico, nefando.
L'unico lato positivo è che dopo una settimana abbastanza negativa ho ritrovato il controllo.
Quel tipo di controllo che ti porta a dire 'no, grazie', a nascondere la carne nel tovagliolo, 
ad evitare, evitare, evitare il contatto con il cibo.

Sabato è il mio compleanno.
Per il mio compleanno dovevo già essere tot kg e 
ora ne ho tre in più di cui non so come sbarazzarmi.
Sarà una giornata stupenda. 
Ho invitato delle mie amiche da me per il weekend; ci sarà anche Elle.
Potrei vomitare/digiunare/tutto/niente e dimagrire. 
Mangeremo tanta torta, poi faremo il bagno in piscina e prenderemo il sole.
::Stupid/ugly/stupid/bitch/stupid/fat/ stupid/baby/stupid/loser/stupid/lost::
Sono contenta. Contenta. Contenta. Contenta.
Hai fallito e sei grassa.
Sei grassa e hai fallito.

Mastica la mela, mastica la pasta, mastica la carne, mastica il pane, 
mastica mastica mastica. 
Poi sputa e liberati, poi mastica e imprigionati. 
Mastica la vita, mastica tua sorella, mastica il ragazzo, mastica il professore, 
mastica mastica mastica. 
Poi sputa e liberati, poi mastica e imprigionati. 
Mastica te stessa, poi sputa e scodinzola e mastica e cammina.
 Mastica ma non mangiare, non mangiare mai.

Il fatto è che io non trovo un senso nella vita.
Il fatto è che non lo trovo nemmeno nella morte.



In questo periodo sono disordinata e confusa, scusate.
Come va, tartarughine?
Mi mancate,
Vì.

martedì 8 maggio 2012

- but i mean, the words in you head, all the stuff that happens to you.. stays in you.

Sono presa male.
E' una frase incredibilmente banale, volgare, rozza, 
ma non c'è altro modo di descrivermi ora.
Vi hanno mai parlato della vita? A me no; non direttamente.
Mi hanno raccontato come si crea la vita, come si distrugge, come si vive. 
Oh sì, in molti hanno cercato di insegnarmi come si vive.
Ma della vita, mai. 
Di quando sollevi il viso la mattina e prendi un respiro consapevole, 
di tutte le volte in cui ti addormenti e invece ti dimentichi quasi di farlo, 
di come batti le palpebre e cammini e non ti fermi e ti fermi e riprendi 
e continui, fino alla tua meta. 
Non mi hanno nemmeno mai detto perché voglio vivere.
L'istinto di sopravvivenza; affascinante. E' innato, presente in noi da sempre.
Vogliamo vivere. In partenza per lo meno, noi vogliamo vivere.
Un bambino appena nato farà tutto ciò che è nelle sue capacità limitate 
per difendersi e non smettere di respirare. Perché? 
Non ha ancora visto il mondo, cosa ne può sapere lui delle gioie e della bellezza?
Supponiamo che poi il bambino cresca e veda effettivamente tutte queste cose.
Supponiamo che l'istinto di sopravvivenza, il suo voler vivere si affievolisca e 
venga soffocato proprio dall'oggetto dei suoi desideri.
Supponiamo che quel bambino che prima non sentiva il bisogno di sapere
la sua ragione di vita, ora stia annaspando per trovare un motivo.
Perché non si accontenta più?
Sono banale e parlo senza senso, scusate.


Sto vivendo in apnea e tutto è silenzioso.



Scusatemi se non scrivo molto, ma sott'acqua è difficile parlare.
Però vi amo,
Vì.