Rewind.
Sono in quarta elementare, in coda con altri
bambini e provo terrore.
La fila scorre ed uno dopo l’altro, i miei
compagni vengono ingoiati dalla porta bianca che ci fissa imponente e formale,
come un soldato immobile.
«Dai, è il tuo turno!» T. mi spinge piano,
invitandomi a procedere verso quella che per me era la peggiore delle
umiliazioni. T. è simpatico, ma è anche magro.
Leggero e per questo senza preoccupazioni in quel
momento. Mi faccio coraggio.
Ti prego, non pesarmi. Ti prego, non
pesarmi,
sono gli unici pensieri nella mia testa, mentre
l’infermiera mi controlla i capelli,
in cerca di pidocchi o quant’altro.
«Altezza?» chiede, afferrando una penna e un
modulo probabilmente da compilare.
Solleva lo sguardo e le sue pupille, poco al di sopra
degli occhiali, mi fissano impazienti. Rispondo con un mega sorriso, perché è
gentile farlo e mi piace farlo.
Sorridere alle persone a volte fa la
differenza.
Dentro di me però c’è sempre la speranza che
echeggia.
Ti prego, non pesarmi. Ti prego, non
pesarmi, mentre
mi guardo attorno, pur sempre curiosa di quella stanza bianca in cui avevo
occasione d’entrare raramente.
«Puoi salire su quella bilancia, per favore?»
commenta distrattamente, mentre pulisce le lenti con un fazzoletto
apposito.
Sapevo che sarebbe successo.
Mi sfilo le scarpe e salgo sulla bilancia.
Vorrei morire.
Quel timore c'è ancora, forse fu colpa della strana importanza che davano a quella segreta stanza bianca.
RispondiEliminaAnche io da piccola avevo una stanza bianca.
la stanza bianca.
Eliminada piccola ero molto grassa.
RispondiEliminadevo ancora rimembrarne il perchè.
perché eri bambina.
EliminaE quella voglia di riscatto cresce,squarcia la pelle,fa tremare le ossa.
RispondiEliminaQuella voglia di riscatto.
Ti stringo;
Fra.
Anch'io ero più grassa degli altri bambini, da piccola. Capisco benissimo come ti sentivi :( mentivo costantemente a tutti sul mio peso...
RispondiEliminapubblica umiliazione. il peggio del peggio
RispondiEliminaPerché vi pesavano?! E perché lo facevano davanti a tutti?!
RispondiEliminaM.
http://strafogoimieipensieri.blogspot.it/
non ricordo, ci pesavano da soli, ma poi il peso veniva letto davanti a tutti.
EliminaAnche da me era così, e l'ho sempre odiato. Strano, come da un'umiliazione così crudele possa nascere una battaglia così aspra.. Che vincerai. Che vinceremo. Ti abbraccio <3
RispondiEliminaanche a me è successo. diverse volte in realtà. era veramente umiliante, anche perchè poi leggevano e ripetevano davanti a tutti quel numero. e forse peggio del peso era l'esame plicometrico sul braccio per vedere la massa grassa. anche lì avevo sempre il punteggio più alto :,(
RispondiEliminaanche da noi leggevano il peso davanti a tutti.
Eliminal'esame plicometrico sul braccio però mai.
è crudele.
Terribili le umiliazioni...sopratutto quelle che bambini subiscono davanti ad altri bambini, che sanno essere insopportabilmente cattivi senza accorgersene con le loro battutine...
RispondiEliminaCapisco molto bene la situazione...
Da oggi ti seguo :)
un abbraccio,
Alena
E questione di coraggio ...
RispondiEliminaper me è stata la prima volta che mi incontravo con una ragazza del blog...
quindi il nervosismo è normale ..
pari a quello di salire su una bilancia...
paura di stare davanti a una persona che sa e allo stesso prova le mie stesse paure.
Tu sei forte...ripetilo sempre a te stessa.
ti stringo forte
Kyle
P.s un giorno ci incontreremo che sia per caso o organizzato
speriamo.
EliminaHo simili flashback legati al nuoto.
RispondiEliminaUna volta al mese, si saliva sulla bilancia. E tutti con gli occhi puntati su quella lancetta che chissà dove si fermava.
Stavo malissimo ogni volta, cercavo di bossarmela quando *credevo* fosse il giorno, ma tanto poi non si scappava.
Dio mio, terribile.
è successo anche a me.. stessa identica cosa..
RispondiEliminaps. sono nuova..mi farebbe piacere esser letta :) se vuoi ti do l'accesso al mio blog :)
molto volentieri! :)
Eliminajustwannalooknormal@hotmail.it
Anche a me è successo, l'avevo dimenticato O_O
RispondiEliminaQuanta ansia.. continuavo a guardare le mie gambe; ci avevano fatto aspettare il nostro turno seduti su una panchina, ed io tenevo le mie gambe leggermente sollevate per non farle aderire alla panca... in modo che sembrassero più magre.
Capisco la situazione :(
E' stato il giorno più infelice della mia infanzia.
RispondiEliminaElementari di merda!
Me lo ricordo benissimo, 5a elementare. Ci stavano insegnando i numeri in inglese. La maestra disse che quel giorno ci avrebbe misurato l'altezza e il giorno dopo ci avrebbe pesato, li davanti a tutti, per poi fare una tabella sulla lavagna. Andai a casa terrorizzata, pregai mia madre di scrivere alla maestra, lei lo fece, quando portai il diario alla maestra per fargli leggere cosa aveva scritto mia madre (me lo ricordo ancora: "Gentile signora B. vorrei che Sara non si sentisse a disagio durante le misurazioni di peso" mi sentivo umiliata, inutile. Sopratutto quando la maestra disse davanti a tutti: Sara non si vuole pesare perchè si vergogna, quindi oggi scrivete i numeri da 1 a 100. Sono passati più di 15 anni, qualche notte, di quelle brutte, mi sveglio, e mi sento come in quel momento.
RispondiEliminaPerdona lo sproloquio.
Ti seguo.